Zecche, zecche, zecche… tutto l’anno

Zecche, zecche, zecche… tutto l’anno

Autore: Dr. Gonzaga

Il clima cambia e le zecche nel cane ringraziano


Come per le pulci anche per le zecche nel cane questi cambiamenti climatici hanno modificato largamente le le loro abitudini comportamentali tanto che adesso le ritroviamo quasi tutto l’anno. L’Habitat preferito è anch’esso cambiato tanto che le ritroviamo ovunque.

Avendo pochissimi nemici naturali e venendo meno la cura delle campagne come veniva posta anni or sono, la loro diffusione è ampiamente dilagata grazie anche ai numerosi animali selvatici ed alla migrazione degli uccelli. Come se non bastasse prediligono ospiti a sangue caldo senza differenza alcuna,  uomo compreso e la possibilità di trasmissione di agenti patogeni è direttamente proporzionale alla durata della permanenza della zecca sull’ospite e non per ultimo, dal numero su esso presente.

Le malattie da esse trasmesse sono molto severe ed i distretti più colpiti sono :

  • globuli rossi determinandone una distruzione ( anemia )
  • meningoencefaliti
  • paralisi di alcuni nervi cranici
  • febbri ricorrenti
  • zoppie
  • astenia

La visita ambulatoriale, nelle prime fasi non sempre riesce a inquadrare la patologia in quanto queste forme hanno tempi di latenza che possono arrivare fino a sei mesi. Gli esami di laboratorio corrono in soccorso del paziente ma non immediatamente.

Ma come ci si comporta in caso di ritrovamento di una zecca infissa?

Semplice! Le zecche vanno rimosse afferrandole saldamente con una pinzetta il più possibile aderente alla cute, ed effettuando una trazione costante e decisa, ma non brusca, per evitarne la rottura.

Contrariamente alle vecchie pratiche, non è assolutamente indicato applicare sostanze quali alcool o olio sulla zecca prima dell’estrazione in quanto una iniziale forma di soffocamento della stessa non farebbe altro che determinare uno spasmo delle ghiandole salivari all’interno dei capillari ematici con la conseguente diffusione di malattie all’ospite. Pur nella semplicità della manovra di estrazione della zecca, difronte ad incertezza, è preferibile chiedere aiuto al proprio medico.

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L’ideale diventa quindi, sia per il proprietario che per il nostro amico, che questi artopodi non arrivino a agganciarsi all’ospite, più che star a toglierli dopo una passeggiata nei luoghi più impensati. Vediamo come:

  • Fin dove è possibile la cura dell’ambiente esterno contribuisce a ridurre drasticamente il numero di parassitati come la rimozione di di mucchi di foglie secche , sterpaglie , pulizia delle cataste di legna , pulizia dei giardini trascurati e non per ultimo la cura delle siepi
  • Le cucce devono essere tenute costantemente sotto controllo
  • La cute dei vari animali in zone quali le orecchie, il collo e non per ultimo il muso e gli arti vanno sempre minuziosamente esplorati.

In commercio esistono molteplici categorie di antiparassitari che spaziano dai collari fino agli spot on (pipette da applicare in corrispondenza del collo) per finire alle compresse e tavolette masticabili. Non tutti nel tempo hanno dimostrato una reale capacità repellente e/o adulticida. Diventa quindi necessario rivolgersi al proprio medico veterinario al fine di individuare quello più idoneo o indicato per lo stile di vita del “proprio fido”. Io suggerisco sempre tutti quei prodotti che necessitano di ricetta medica, in quanto rappresentano le ultime generazioni di prodotti con comprovata efficacia nell’impedire che la zecca come le pulci arrivino a perforare la cute.

Dr Edoardo Gonzaga
Medico Veterinario
Spec. Piccoli Animali , Omotssicologia, Menbro RCVS Londra
Consulente Tecnico del tribunale di Livorno, Patentino Formatori Veterinari
www.veterinariogonzaga.it