A seguito della pubblicazione dell’articolo sull’alimentazione dei Carlini, ma sopratutto dopo che molti di voi proprietari mi hanno fatto espressa richiesta durante le visite alle Ugopiadi, ecco che riaffrontiamo l’ argomento, ma questa volta da una angolazione diversa.
Sicuramente allergie e intolleranze non sono la stessa cosa:
Purtroppo anche per un occhio allenato, stabilire dove finisca un’intolleranza grave da dove cominci un’allergia leggera, può risultar difficile.
Potete richiedere un piano alimentare personalizzato per il vostro cane e risolvere i suoi problemi direttamente nel mio sito: www.veterinariogonzaga.it
Sappiamo tuttavia che le intolleranze nel tempo possono evolvere in allergie, manifestandosi con quadri più severi. Pertanto stabilire con una sola e semplice visita se un arrossamento del muso, piuttosto che degli spazi interdigitali o delle orecchie o del cavo ascellare o dell’ano appartenga all’una piuttosto che all’altra, lo vedo un affar serio.
È possibile sicuramente alleviare momentaneamente tale condizione con prodotti specifici che vanno dagli acidi grassi fino ai cortisonici però è chiaro che l’eliminazione dei fattori alimentari responsabili, è l’unica soluzione per migliorare la qualità di vita nel tempo.
Entrambe le patologie, colpiscono indistintamente sia i maschi che femmine, a tutte le età, siano essi sterilizzati che interi. Le razze più selezionate tendenzialmente sembrano esserne più suscettibili.
Ad oggi tale problema è arrivato a più del 15% di tutte le forme che conducono a prurito il cane, salendo al pari delle allergie da morso da pulce e delle atopie.
Secondo gli ultimi dati, ahimè, gli alimenti più incriminati si attestano su:
Tutto questo è tanto più vero quanto più si tratta delle alimentazioni preconfezionate di bassa qualità.
Considerando che la maggior parte dei problemi non vengono mai da soli, è di estrema importanza identificare e trattare tutti gli altri prima di perseguire su una linea alimentare.
Detto questo, la verifica di quanto ipotizzato consiste nel somministrare una nuova fonte alimentare per i successivi 2/3 mesi e per nuova fonte alimentare intendo un cibo di cui il vostro amico non ne è mai venuto a contatto.
Il proprietario ha quindi due opzioni
Spesso suggerisco diete casalinghe perché consentono un’attenta scelta degli alimenti.
Indipendentemente dal tipo di dieta da voi intrapresa, questa deve essere l’unica cosa che il vostro amico deve mangiare per le successive 10 settimane. Nessun bocconcino extra in quanto condizionerebbe la risposta, obbligandoci a ricominciare da capo.
Contrariamente a quanto sostenuto fino ad ora solo il 26% dei casi ha risposto positivamente ad una dieta entro il primo mese.
Nel caso in cui il proprietario scelga una dieta casalinga, è essenziale che questa sia equilibrata e che contenga la giusta quantità di ingredienti, vitamine e minerali. Per questo motivo, consiglio di rivolgersi a figure qualificate.
Questa tipologia di dieta avrà il vantaggio di proporre periodicamente nuovi ingredienti raggiungendo così due scopi:
Prima di lasciarvi desidero menzionare alcuni dei punti che normalmente fornisco a tutti i proprietari che mi chiedono di preparare una dieta casalinga mirata per le esigenze del loro amico ma che, in linea di massima van sempre bene:
Di seguito l’esperienza di Buddy, un simpatico carlino venuto dai dintorni di Roma, alle Ugopiadi 2015.
La proprietaria “zia Nelly”, mi descrisse come e quanto il suo “piccolo marinaio” non fosse più interessato al cibo, raccontandomi per filo e per segno tutte le peripezie che aveva passato nel cercar di curare il proprio amico.
Non dimenticò di far notare che , ogni volta che proponeva cibi confezionati questi lasciava tutto e quando preso dalla fame tendeva quasi a finire la razione per poi pagarne un “prezzo intestinale”, non solo ma in alcune occasioni per i successivi due/tre giorni era talmente abbattuto tanto da risultar irriconoscibile. Vivamente interessato e colpito da questo caso, con “zia” ci siamo incontrati più volte fino ad identificarne progressivamente la causa.
Stilata la giusta alimentazione, per Buddy è stata una rinascita. È ora normopeso, ha una pelliccia degna di un vero “pirata” come tende a sottolinearmi la proprietaria, mangia con appetito e voracità, ma cosa più importante l’intestino è tornato ad esser regolare ed il cane vitale.
Noi siamo quello che mangiamo. Non esitate a contattarmi in caso di necessità richiedendo un piano alimentare dedicato nel mio sito www.veterinariogonzaga.it.
Dr Edoardo Gonzaga
Medico Veterinario
Spec. Malattie dei piccoli animali e omotossicologia
Consulente Tecnico del Tribunale di Livorno
Membro del Royal College di Londra
Vet. Uff. FNOVI per corsi formativi dei proprietari, rilascio patentini e didattica scolastica
www.veterinariogonzaga.it